Forza di classe copertina(FILE PDF)

Il decreto anti-immigrati e sicurezza, nella forma è un provvedimento legislativo, nella sostanza è un atto di guerra statale contro immigrati lavoratori giovani a favore di banche padroni e affaristi di ogni risma e colore. Invitiamo chi intendesse approfondire questa affermazione, che riconduce al concetto di marzializzazione del diritto, di leggere il nostro opuscolo «Pacchetti Sicurezza» pubblicato il 9 novembre 2009. Il richiamo è una premessa utile al corretto inquadramento analitico e politico del decreto la cui peculiarità è appunto quella di costituire lo strumento specifico per la gestione governativa manu militari  dei conflitti politico-sociali del momento. Ed è in linea di sviluppo con gli analoghi provvedimenti emanati in materia dai due governi precedenti, che danno un forte impulso alla marzializzazione del diritto.  

Con il decreto–legge anti-terrorismo 18 febbraio 2015 n.7 il governo Renzi-Poletti adotta un arsenale di norme superpunitive, interdittive, prevenzionali, di intrusione informatica e gestione poliziesca degli arrestati. Con un successivo decreto-legge in data 20/2/2017 viene varato il Daspo urbano con cui viene costituito un apparato di forza integrato composto da polizia e carabinieri diretto da prefetti magistrati sindaci, 

appoggiato da volontari, col compito di reprimere, imbavagliare, scacciare dal territorio, limitare la libertà di movimento a disoccupati, immigrati, bisognosi, ribelli, antagonisti, a protezione dell’ordine della proprietà privata della rendita immobiliare. Con un terzo decreto-legge, sempre in data 20/2/2017, il governo Gentiloni-Minniti-Orlando affila gli strumenti e le tecniche di espulsione e deportazione degli immigrati. In sintesi: a) semplifica le procedure espulsive; b) trasforma le strutture detentive in centri di rimpatrio; c) fa propri i minori non accompagnati. Infine, dopo avere attaccato l’intero anno l’esercizio dello sciopero, il 27 ottobre spezza lo sciopero generale dei trasporti. È l’ultimo atto controrivoluzionario del Pd; una agenzia disfatta a servizio del grande padronato. Il governo Lega-M5S col suo criminale provvedimento in esame si incanala quindi in questo solco, spostando l’asticella controrivoluzionaria a un livello più alto.

La palla dell’escalation terrorizzante cade di peso nel campo proletario. E, come la situazione impone, è da questo campo che deve partire la risposta adeguata, centrata sullo scontro deciso sul potenziamento dell’organizzazione di lotta; sull’elevamento della prospettiva politica e di potere. La priorità operativa è l’opposizione combattiva, la messa in atto della forza di classe. Non si deve andare davanti le prefetture, come i burocrati Fiom, a invocare la revoca del decreto (caso dell’incriminazione dei 9 operai della Frama di Novi per “blocco stradale” solo per avere effettuato un picchetto contro il licenziamento dei 21 dipendenti). Il decreto va combattuto e travolto con la pratica di lotta su ogni piano possibile.

La volontà di reazione operaia, l’insofferenza, lo spirito antagonico, devono far leva sulla forza indomabile della classe ed in particolare dei suoi reparti più determinati. Il nostro slogan guerra a chi porta guerra va praticato su ogni terreno, sul piano dello scontro dell’organizzazione e della prospettiva, gettandoci le energie mobilitabili con gli sviluppi ed esiti che questo comporta. Dunque: potenziare l’autodifesa; lanciare le mobilitazioni anti-governative e per la revoca del decreto; suscitare solidarietà e unione tra lavoratori/ci; creare il fronte unito di lotta tra immigrati e lavoratori locali; far leva su tutti i lavoratori/ci italiani europei e del mondo intero all’insegna dell’internazionalismo proletario.

Quanti intendono collegarsi con la nostra organizzazione possono prendere contatto direttamente con le nostre sedi,  oppure scrivere alla Sezione Centro di Rivoluzione Comunista, Piazza Morselli, 3 , 20154   Milano.

Avvertiamo che il testo dell’opuscoletto è apparso sul “Murale” 15 ottobre 2018 disponibile presso la redazione.

Milano, 4 marzo 2019

                                                 L’Esecutivo Centrale di R.C.