Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato presentato come una manna caduta dal cielo irripetibile. Il governo Draghi, unito dal vincolo della “solidarietà nazionale”, ne è stato il primo esecutore. E, con il ricorso ad una governance assoluta, ha cercato di piegare gli ostacoli interni, conseguendo i primi due acconti. Il governo successore (composto da FdI, FI, Lega) a trazione postfascista, dopo un tentativo di marcia indietro, ha ripreso il percorso. E, liberatosi dal controllo contabile della Corte dei Conti, si è messo in attesa per l’incasso della terza rata di 19 miliardi. E fin qui la vicenda del piano si limita ai rapporti specifici tra Roma e Bruxelles gestibili con aggiustamenti amministrativi. Ma ora il piano è messo in forse nei suoi obiettivi centrali, e destinato a crollare, fermi restando al riguardo i nostri rilievi iniziali specie in tema di decarbonizzazioni (transizione ecologica), per l’accavallarsi di due risoluzioni centrali. La prima riguarda la produzione dell’idrogeno pulito. Dopo i tagli al gas russo la Commissione, col piano Repower Eu (lanciato il 18 maggio 2022 e adottato formalmente dal Consiglio UE il 21febbraio 2023) ha quadruplicato il fabbisogno di energia pulita, alzandolo da 5,6 milioni di tonnellate di idrogeno l’anno a 20 milioni sino al 2030. Un’impresa impossibile per l’Italia alla luce dei risultati raggiunti. La seconda riguarda l’utilizzo dei fondi del piano per l’acquisto di armi. L’1giugno il Parlamento europeo ha concesso agli stati membri la possibilità di usare i fondi del PNrr per l’acquisto di materiale bellico. Come si vede, in regime capitalistico ogni risorsa economica va piegata alla logica di guerra. I 27 sanno solo competere e scannarsi reciprocamente. Solo il proletariato, guidato dal partito rivoluzionario, può liberarsi dunque di questi fabbricanti di morte e bonificare il pianeta.
Il presente opuscolo è costituito dall’articolo, apparso in 4 puntate nel nostro giornale La Rivoluzione Comunista, nei numeri di maggio, giugno, agosto-settembre, ottobre-novembre 2021, con il titolo “L’avventura europea del Piano Nazionale di ripresa e resilienza e i compiti del proletariato”.