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Abbasso il referendum sulla riduzione dei parlamentari,dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200, fissato per il20-21 settembre!

Non c’è né “risparmio” né “crollo della rappresentanza parlamentare”. È solo un giochetto del marciumeparlamentare che va spazzato via. Va tenuto bene a mente che la carta costituzionale cui si rifà questo marciume è stata ed è uno strumento di dominio della borghesia, sfruttatrice parassita controrivoluzionaria guerrafondaia. Da più di 40 anni lavoratori/ci e giovani sono subissati da una caterva di leggi di razzia dellavoro e del salario, di rapina fiscale (Irpef, Iva, accise) sui redditi più bassi, di pacchetti di sicurezza e norme terroristiche in materia penale, di sanzionismi a tutto spiano. Il referendum del 20-21 settembre una bega tra combriccole affaristiche che si alternano al carro governativo a servizio di un potere che va demolito da cima a fondo.

Riportiamo, per questo referendum che per la sua insignificanza non meriterebbe tanto, la nostra presa di posizione relativa al referendum di riforma costituzionale Boschi-Renzi per aver contezza politica storica sociale di questa materia pubblicata sul Supplemento 1/11/2016.